Giro giorno 18. Cose prima di qualcosa

Ci stanno provando tutti. La meteorologia, la de stefano, i senatori del gruppo, i deputati del gruppo, pure qualche consigliere comunale del gruppo. inspiegabilmente pure un paio di sponsor.
ci stanno provando a far saltare il tappone anche quest’anno, forti delle debolezze della RCS sport acquaroniana, forti delle pagliacciate della sanremo e del giro 2013…
e incredibilmente, vegni & co stanno resistendo e annunciano che la tappa si farà.

stanotte proseguiranno le grandi manovre, e domani il gruppo si farà gregge ancor più gregge di quanto non sia quotidianamente.
ci proveranno tutti e probabilmente ci riusciranno, a farla saltare di fatto o a farla diventare ininfluente.

pero’ lo scorso sabato c’era un mantra che funzionava, e insistere col “sì se puede ha portato bene. qui in gruppo forse non c’è nessuno che ha gli attributi di un sergio ramos… ma continuiamo col mantra.

Giro Giorno 16. Cose di Oropa e un pensiero alla Madonna

Immaginetanti spettatori si lamentano che le tappe per i velocisti sono noiose, be’, io oggi in una tappa disegnata benissimo ho visto esattamente lo stesso spettacolo, senza nemmeno il brivido della volata finale.
finchè il ciclismo è in mano a interpreti del genere, francamente non credo si possano nutrire grandi speranze sul suo futuro, almeno sul futuro dei GT.
peccato perchè una tappa da denuncia come quella di oggi è stata sigillata da un capolavoro come il finale di battaglin, che ad oggi è il gesto tecnico più bello di questo giro, e forse della stagione tutta, con buona pace del numerone di rogers dell’altro giorno.

per il resto, noia e fastidio. direi incazzatura, che forse è più corretto.
oggi c’era terreno per attaccare, e lo sgranamento del gruppo nel finale ha dimostrato che c’erano pure le condizioni, eppure abbiamo visto ancora una volta il “ciclismo degli ultimi 3km”, con pozzovivo che ha replicato le dichiarazioni deliranti di scarponi di un paio d’anni fa… mettendo in dubbio a fine tappa di aver attaccato forse troppo presto.
ma io dico, ma provare a vincerle le corse gli fa così schifo ai corridori? troppo presto?!
ma pozzovivo è così ottuso da non rendersi conto che se uran lo facevano penare per 40-50′ anzichè per un quarto d’ora forse quei 20″ diventano ben di più? forse poels alla lunga si sfiancava definitivamente? Continua a leggere

Giro Giorno 1. Cose di Belfast

Immaginedato che il giro d’italia lo seguo dal divano (più o meno, qui), qua sopra ci vanno solo dei pensieri a cazzo. senza sangue, per ora, solo lividi.

a belfast è successo che c’era un botto di gente, e questa roba va sottolineata. e non solo in strada, perchè il coinvolgimento è stato a 360°, iniziato mesi prima. le partenze da lontano tolgono energie ai corridori, sono difficilmente sostenibili e creano complicazioni organizzative, pero’ capita che diano tanto. specie se il confronto è lo sconforto italiano.

ed è bellissimo apprezzare tutto cio’ nel tardo pomeriggio, nell’ora della birra per eccellenza. sarà il fuso orario o non so che, ma questi esperimenti vanno ripetuti nei limiti del possibile. specie se lo spettacolo è una corsa strepitosa come la cronosquadre, disciplina mai sufficientemente apprezzata, che invece dovrebbe stare nella norma di ogni corsa a tappe, e godere anche di maggiori kilometraggi.

un plauso alla greenedge, che vince con pieno merito e aiutata da un sorteggio fortunato per l’ordine di partenza. mi aspettavo più movistar, ma gli aussie a spirito di squadra non hanno eguali, e spesso la cronosquadre la si vince così. la maglia a tuft ne è l’esempio perfetto, lo spirito di squadra è anche quello di regalare una maglia rosa per il compleanno a un compagno che per tutto l’anno si fa il culo a prender vento. è una conclusione perfetta per uno sforzo di gruppo.

il resto è asfalto. e sulla rai oggi non parlo, che è troppo facile sparare su ambulanze cariche.