Nibalinejad, il corridore atomico – C’era una volta…

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C’è un corridore nuovo sulle strade del Tour de france.
uno che non si è ancora ritirato, tuttaltro.
uno che gli avversari, residui o decaduti che siano, li frusta con vigore sin dall’inizio inglese, senza segno di smollare la corda.

ma la storia è lunga – e andiamo con ordine…

dopo un imbarazzante criterium del delfinato, vino (che oltre che del CICLISMO e del Sesso è anche l’imperatore di Astana) ha deciso di stimolare Nibali iscrivendo a sorpresa la squadra al GP di damasco, storica corsa siriana dal destino geopolitico travagliato.
ed è proprio durante un allenamento, giustappunto sulla via di damasco, che vincenzo ha sofferto di una brutta caduta, i cui strascichi potevano essere così disastrosi per il Tour imminente che è stato trasportato d’urgenza dal fisioterapista più vicino, il leggendario preparatore iraniano Ahmed Ridahvitallagamb.

un breve periodo di cure e allenamenti intensivi che ha plasmato un corridore nuovo, un lavoro più sulla testa che sulle gambe che ha cancellato il nibali bamboccione, il secchione che attaccava per compiacere la maestra. un lavoro che ha plasmato un corridore saldato così  fedelmente alla bicicletta da surfare agile sul pavè così come la sabbie del deserto assetato dei mille cammelli, convertito ad una fede sì forte che bastano le sue fatwe per far cadere i rivali diretti.
risultati così tangibili e convincenti che hanno convinto la dirigenza astana ad omaggiare il destino cambiando la maglia del corridore perchè potesse dare ampia visibilità alla bandiera iraniana, alla bandiera del corridore atomico, a Nibalinejad.

(tu bi continued…)

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