ai risvegli di merda non ci si abitua mai

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Ogni tanto sembra che parlare di ciclisti non sia così diverso dal parlare di cronaca nera. ma non è un’impressione, è davvero la realtà nella sua faccia più cruda, spietata, ordinaria. il mondo in cui abbiamo scelto di vivere, che abbiamo costruito, è fatto così, una danza macabra sui cadaveri, un balletto stretto tra la nostra vita e la madrina della strage, che da tempo ha posato la falce in nome di un ben più efficace paraurti.

ai risvegli di merda non ci si abitua mai. meno di un mese fa era toccato a mike hall, che per quanto lo avessi incontrato nemmeno 10 volte in tutta la mia vita, finivo per considerare un amico. oggi il telefono non smette di vibrare e tocca a una di quelle persone conosciute prevalentemente attraverso uno schermo televisivo, bucato dalla loro umanità.

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[Hoogerheide14] addendum

tumblr_mzoi7iygue1r4o0yso1_1280-300x200hoogerheide l’ho visto da upcycle, dove l’ho commentato e l’ho bevuto.

L’occasione era una scusa, una scusa per bere ovviamente, ma anche per ragionare alticci su ciò che il ciclocross è oggi, lassù tra le spire dell’iride, ma pure quaggiù dove il cross torna vivace con una faccia nuova, più punk e più sanguigna (e così il sangue compare pure qua). due mondi che talvolta faticano a conoscersi, e a parlarsi. di tutto ciò, suppergiù, ne scrivevo altrove:

Il ciclocross è un diamante splendente (benchè infangato) che viene tenuto nascosto. (…) Le gare clandestine, partite dagli USA e diffusesi velocemente anche in Europa, hanno un successo insperato. Competizioni auto-organizzate come il circuito italiano delle “Singlespeed Series” crescono esponenzialmente anno dopo anno, arrivando a raccogliere centinaia di partecipanti e un’eco persino internazionale. (…) L’occasione è ghiotta, insomma. Qualcuno laggiù, nel grigio e conservatore mondo del ciclismo istituzionale o nei vuoti corridoi delle sedi Rai, riuscirà a coglierla? Io scommetto di no. Come per la pista, anche con il cross assisteremo a un’altra opportunità sprecata… a una permanenza nell’underground che, se da un lato è bellissima e tira fuori il meglio da ognuno, da un altro rischia di condannare anche questa vitalità ad un declino più o meno lento.

tutta questa sbrodolata serve per introdurre quattro video, bellissimi, che hanno accompagnato la bevuta del mondiale di domenica, a cavallo tra passato e presente. il futuro chissà. questa è una sfida all’embedding di wordpress, in fondo. Continua a leggere